Devozione di Gesù e considerazioni storiche di Larry Hurtado

Quando, dove e in quale forma è emersa la devozione a Gesù, e quali forze e fattori avrebbero potuto spingerla e plasmarla? In particolare, stiamo esplorando l’emergere di ciò che Wilhelm Bousset chiamava “il culto di Kyrios”, cioè il trattamento riservato a Gesù e della condivisione della gloria e riverenza divina. Queste sono le domande, non se ci possa essere stato un gruppo isolato che non venerò Gesù in questo modo.

In secondo luogo, nel fare un lavoro storico un principio importante è la cronologia. Per quanto riguarda le domande che abbiamo di fronte, le prime prove certe si trovano nelle sette lettere dell’apostolo Paolo che sono quasi universalmente considerate autentiche (1 Tessalonicesi, Galati, 1 Corinzi, 2 Corinzi, Romani, Filippesi, Filemone). Questi sono comunemente datati ca. 50-60 d.C., il che significa che abbiamo riflessi delle prime credenze e pratiche cristiane circa 18-20 anni dopo l’esecuzione di Gesù.

Queste lettere difficilmente dedicano spazio all’insegnamento delle credenze cristologiche e delle pratiche devozionali; tuttavia le presuppongono. Ciò significa che queste credenze e pratiche sono emerse ed erano diventate tradizionali ben prima di queste lettere. Inoltre, gli sforzi di Paolo sono evidenti per allineare la sua missione e le sue chiese con la chiesa di Gerusalemme e gli ambienti di lingua aramaica dei credenti di Gesù. Come, ad esempio, in 1 Corinzi 15: 1-11, Paolo rinvia espressamente agli Apostoli di Gerusalemme e afferma che ha insegnato sostanzialmente lo stesso messaggio. L’attenzione di Paolo per Gerusalemme mostra anche come si sforzò di collegare la sua diaspora / chiese gentili con i credenti di Gesù presenti nella patria ebraica.

Ci furono conflitti, certo, specialmente con quelli che Paolo chiamava “il gruppo dei circoncisi “, a volte chiamati oggi “giudaizzanti”. Ma se esaminate i riferimenti a questi conflitti, vedrete rapidamente che la questione non riguardava le credenze cristologiche, ma, invece, i termini in base ai quali i gentili potevano essere accettati come co-religiosi . Coloro che si opposero a Paolo insistettero che dovevano fare una conversione completa (..) , che per i maschi comportava la circoncisione, poiché, dopo tutto, il Messia venne per riscattare Israele. Paolo, tuttavia, sosteneva che le profezie vetero-testamentarie inerenti i popoli gentili che si volegevano al Dio di Israele si stavano adempiendo nella sua missione. Era essenziale che arrivassero come gentili, non come proseliti. Questo era il problema, non cosa fare di Gesù.

Inoltre, la violenta (con le sue stesse parole) opposizione di Paolo al giovane movimento di Gesù (che deve essere datato entro i primi anni o addirittura mesi dopo l’esecuzione di Gesù) significa che qualcosa di serio ha spinto le sue azioni. Probabilmente qualcosa che riteneva pericoloso per l’integrità religiosa della sua gente. Descrive l’esperienza che lo ha cambiato da persecutore a promotore del movimento di Gesù come una “rivelazione del suo figlio [di Dio]” (Gal 1: 15-16). Cioè, il contenuto dell’esperienza era una visione radicalmente rivista di Gesù, e quando Paolo in seguito si unì al movimento di Gesù, la conclusione più probabile è che arrivò ad accettare una visione di Gesù che in precedenza si era opposto e che aveva ritenuto inaccettabile. Non è stato Paolo a inventare un Gesù glorificato.

C’erano altre cerchie di seguaci di Gesù che non condividevano queste credenze? In tal caso, non ne abbiamo prove. Paolo non era riluttante a indicare o affrontare problemi di differenza con gli altri! Quindi, è evidente che se non fa menzione delle differenze sulle questioni cristologiche e dei circoli che non consideravano Gesù glorificato e la sua condivisione dell’onore divino, affermare l’esistenza di tali circoli è un esercizio di fantasia.Indi una non buona pratica storica. A dire il vero, ci sono riferimenti successivi a “Ebioniti” Ma questi gruppi non possono essere collocati in anticipo o funzionare come versioni rivali dei primi credenti,inoltre non è chiaro se tali gruppi abbiano effettivamente negato lo status glorificato di Gesù.

Oh sì, i Vangeli, in particolare i Sinottici, ci presentano un Gesù di Nazaret che non fa affermazioni divine e che è trattato dalle persone talvolta come profeta, Messia, ciarlatano o falso insegnante. Questo è ciò che dovrebbero fare i resoconti biografici: dare un resoconto delle attività reali dell’argomento. E i Vangeli non possono essere considerati come resoconti completi delle credenze cristologiche dei loro autori. Non sono quel tipo di trattati teologici.

Inoltre, i Vangeli sono comunemente datati ca. 70-100 d.C., o da qualche parte tra quaranta e settanta anni dopo la crocifissione di Gesù, il che significa quaranta-sessanta anni del movimento di Gesù. Un’attenta analisi mostra che gli autori presuppongono una sviluppata devozione di Gesù e mirano a ricondurne le radici storiche nella figura di Gesù. Gli autori considerano le azioni di Dio nel risuscitare Gesù dalla morte e la designazione come Signore e Figlio come il punto in cui Gesù riceve onori divini e deve quindi essere riverito . Quindi, per esempio, è Gesù risorto / glorificato in Matteo 28: 16-20 ad essere adorato (v. 17) e che afferma di aver ricevuto “tutta l’autorità in cielo e in terra” (v. 18).

Per quanto riguarda il Vangelo di Giovanni, in realtà non offre una posizione cristologica molto più elevata, ma, invece, rispetto agli altri Vangeli presenta un resoconto di Gesù più esplicitamente colorato retrospettivamente dalle credenze “post-pasquali”. L’autore lo spiega nel cosiddetto “discorso del paraclito” nei capitoli 14-16.

In sintesi, l’evidenza indica che la convinzione che Dio aveva glorificato Gesù e gli aveva dato l’onore e lo status divini scoppio’ dapprima tra i credenti ebrei in Giudea. Contrariamente a quanto affermava Bousset, ciò non si sviluppo’ in contesti di diaspora, ma all’interno di queste chiese della Giudea.

Per la discussione delle forze e dei fattori che hanno plasmato questa devozione di Gesù, vedi il mio libro Lord Jesus Christ (in italiano, Signore Gesù in 2 vol, Paideia editrice).

Prof. Larry Hurtado

Articolo dal Blog dell’autore https://larryhurtado.wordpress.com

Traduzione dall’inglese di Francesco Mariani.

Adattamento di Angelo D’agostino.