Natale. Alcuni libri da leggere per iniziare a conoscerlo bene.

Natale. Cose da sapere e libri da leggere.

Ci accorgiamo sempre più di quante incertezze e inesattezze ci sono intorno alla nascita di Gesù Cristo nell’ideologia popolare e non solo. Nel migliore dei casi ci si divide tra conservatori e negazionisti: chi crede letteralmente a ciò che dicono i vangeli sulla nascita di Gesù (miracoli compresi), e chi invece nega in vari modi, più o meno diversi, questi ultimi fatti.

A dire il vero esiste anche una terza categoria minoritaria: cristiani ultra-conservatori in quanto ai fatti narrati da Matteo e Luca (gli unici vangeli che parlano della nascita di Gesù Cristo) ma negazionisti in quanto a commemorare praticamente (sic. festeggiare) questo evento, ritenuto come extra-scritturale e perfino di origine pagana. Sovente è proprio nel periodo invernale, e precisamente a dicembre, quando il 90% dei cristiani del mondo (compresi i protestanti) festeggia il Natale di Cristo che percepiamo i primi conflitti più o meno pacati su questo argomento e che spesso sfociano in veri e propri fanatismi e scomuniche vicendevoli.

Ma cosa sappiamo realmente sui fatti che sono accaduti? Come andarono le cose? Sono proprio bibliche tutte le nostre idee sulla nascita di Cristo? E cosa sappiamo sulla data di nascita, l’anno e sugli altri eventi? E che dire della festa del Natale nella storia e così come la conosciamo noi? E tutto falso e pagano quello che si fa a Natale?

Mi propongo una breve bibliografia ragionata che sia utile da guida per la lettura. Non tutti i testi sono ancora disponibili in libreria ma qualsiasi biblioteca fornita li avrà tra i suoi scaffali.

BUONA LETTURA!

 

La nascita del messia secondo Matteo e Luca di R. Brown, Cittadella.

Chi ha bisogno di conoscere tutti i particolari esegetici riguardo alla nascita di Gesù Cristo secondo i Vangeli, prima o poi dovrà leggere questo tomo di Brown di oltre mille pagine. Analizza e commenta esegeticamente e teologicamente ogni particolare dei Vangeli dell’infanzia. Chi ha una biblioteca fornita di tantissimi e buoni commentari forse può farne a meno, ma chi ha bisogno di avere a portata di mano le conquiste esegetiche sull’argomento ha bisogno di consultarlo. Brown è un esegeta cattolico ma sempre in dialogo con tutti gli altri studiosi. Bisogna pur dire che parte da presupposti storico-critiche e non sempre è conservatore. Ma la miniera di dati che ci offre, purché letta con le dovute cautele, è preziosissima. Libro tecnico e non adatto per chi è all’inizio su argomenti teologici.

 

 

I Vangeli dell’infanzia di Cristo (la verità sul Natale al di là dei miti) di René Laurentin, Paoline.

Questo di Laurentin è un altro tomo di 700 pagine che commenta esegeticamente e analizza dal punto di vista narrativo i racconti della nascita di Gesù. La sua analisi semiotica dei racconti spinge l’analisi narrativa fino ai particolari e direi, per quello che riesce a fare, è affascinante. Le note esegetiche e gli approfondimenti sono preziosi e a differenza di Brown (sopra), Laurentin è più cauto e più conservatore. Le confluenze dei due racconti della nascita nei vangeli sono prova, secondo Laurentin, della reale e sostanziale prova di veridicità dei racconti evangelici. Alla fine ne usciamo affascinati (ed edificati) per ciò che leggiamo. Anche questo libro è tecnico, ma i più timorosi sappiano che pur saltando i molti diagrammi e la terminologia tecnica ad uso della sua analisi semiotica, e leggendo anche le sole note esegetiche e gli approfondimenti il tutto sarà estremamente semplificato e scorrevole. Questo testo ha avuto parecchi riconoscimenti in tutto il mondo.

 

Il problema cronologico della nascita di Gesù, di Giulio Firpo, Paideia.

Quello di Firpo, a differenza del titolo, non analizza solo il problema cronologico della natività di Gesù ma tutte le criticità del testo dei vangeli della nascita. Impressiona l’estrema mole delle note che tradisce la qualità dello studio che è di trecento pagine fitte. Non evita i problemi del testo o le “apparenti contraddizioni” esegetiche e storiche ma non si arrende all’idea del mito. Anzi mette i puntini sulle ‘i’ su quello che tanti studiosi acquisiscono per scontato: vedi i limiti del metodo storico/critico; della storia delle forme; i silenzi storici ecc… e fatto da lui ha un valore indiscutibilmente alto, dato che di mestiere fa lo storico e il professore di storia, e quindi sa bene di cosa parla. Non può essere, dunque, accusato  facilmente di partigianeria teologica. Per Firpo i vangeli ci dicono sostanzialmente la verità, e sia Matteo che Luca, hanno incorniciato i loro racconti in modo che parlassero anche di storia reale. Dico anche, perchè Firpo non è ingenuo fino al punto di non vedere gli espedienti narrativi e una loro teologia implicita. I riferimenti sono sempre al testo originale e dialoga con gli altri studiosi citandoli nella loro lingua di partenza. Se non sei aduso agli studi esegetici o storici, e non conosci il greco neotestamentario, prova a leggerlo senza fare ricorso alla note. Sarà più facile capirlo.

 

L’origine della festa del Natale di Oscar Cullmann, Queriniana.

Librettino nella serie di studi editi dalla Queriniana breve e sostanzioso. D’altronde non poteva essere diverso se a scriverlo è stato Oscar Cullmann, teologo protestante molto stimato anche nelle tribune cattoliche e conosciutissimo per la sua profondità e nel contempo la sua chiarezza di esposizione.

Il nostro libricino si occupa specificamente di spiegare in breve le origini della festa del Natale così come noi la conosciamo. E per fare questo fa una disamina storica della sua genesi e affronta tutto ciò che un onesto lettore (anche studioso) vuole capire. Alla fine fa perfino un excursus sulle origini dell’albero di Natale.

Non ci si inganni chi vuole trovare tesi conservatrici e nemmeno chi vuole trovarci un oppositore. Nulla di tutto questo. Cullmann accetta l’idea della sovrapposizione pagana di alcuni fenomeni così come ci sono giunti ma, sorpresa, non pensa che ci siano i presupposti per etichettare il Natale come robaccia pagana. E lo dimostra, parlando e pensando biblicamente e giungendo ad una buona conclusione evidenziando il valore del festeggiare “l’evento” e non una data (che per Cullmann va bene anche quella tradizionale). Su quest’ultimo punto è molto illuminante (parlo di me almeno) e convincente. Sorprese anche per il tanto amato albero di Natale.  LEGGILO!

 

Quando è nato Gesù? di Michele Loconsole, San Paolo edizioni.

Tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio degli anni sessanta alcuni studiosi: S. Talmon e J. Jaubert fecero degli studi accurati sui calendari ebraici dei tempi di Gesù anche a partire dai testi ritrovati a Qumran. Questi studi furono ripresi da altri che a loro volta tentarono di provare che la data tradizionale del 25 dicembre come nascita di Gesù potrebbe perfino essere quella vera. Insieme a questo, provarono a destrutturare le ipotesi che i primi cristiani presero a prestito una data pagana cristianizzandola. anzi ipotizzarono che fosse avvenuto il contrario: i pagani vollero sovrapporsi a quella che era a tutti gli effetti la data ricordata dai cristiani per la nascita del loro Signore. Tra gli studiosi italiani nessun ci fece caso se non qualche piccolo accenno qui e lì, vedi per esempio il divulgatore cristiano Vittorio Messori e qualche testata giornalistica come il corriere della sera o 30 giorni, che gli dedicarono qualche piccolo articolo. Niente più!

In realtà è tutto in sospeso e tutto da verificare, come per esempio chiedersi se i calendari o i dati che ricaviamo dai testi rabbinici e quelli provenienti da Qumran erano in uso realmente al tempo di Gesù. Non tutti gli studiosi sono d’accordo su questo. E benchè io stesso ho delle perplessità, mi sento ugualmente di segnalare questo libricino di 100 pagine circa, che riprende quella tesi e cerca di renderla disponibile anche in italia. Liberi di crederci o no ma era doveroso segnalarlo. Il libro si legge facilmente e non fa uso di terminologia tecnica. A mio parere andava meglio documentato in molte parti e principalmente dove si tenta di provare che il 25 dicembre fu usato dai pagani solo dopo che fu usato dai cristiani. Comunque pur non essendo uno studio accademico e approfondito lo consiglio per ampliare i pro e i contro delle proprie e altrui vedute. Per sentire altre campane, insomma!

Prima di concludere

Nel materiale che troverete nei testi e nei commenti si parla di Vangeli dell’infanzia. A scanso di equivoci chiarisco che è solo un modo tecnico usato dai teologi e dagli esegeti per parlare dei primi capitoli dei vangeli di Matteo e Luca dove si parla della storia della nascita di Gesù Cristo. Tutto qui!

E a proposito dei vangeli di infanzia, leggeteli e rileggeteli prima di aprire un libro qualsiasi consigliato sopra.

Infine, un appello a chi in questi periodi è aduso alle crociate a contro: Informatevi bene, e solo dopo abbiate cura di farne una se ce ne fosse ancora bisogno.

Parola di un ex-crociato!