La “fine del mondo”. Ecco cosa devi leggere per rimandarla di un po’.

La fine del mondo. Sei sicuro di conoscerla bene?

Ma siamo alla fine del mondo? Questo o quello è forse il marchio della bestia? È la grande tribolazione? Siamo sotto scacco dell’anticristo? E che dire dei terremoti e delle catastrofi? È arrivata l’apocalisse?

Quasi ogni epoca ha avuto le sue catastrofi e contestualmente i suoi interpreti più o meno seri di quegli eventi. Domande come quelle sopra sorgevano spontanee e spesso anche prese di posizioni esasperate ed esasperanti. Basta prendere in mano un buon manuale di storia cristiana per accorgersene! Studiosi come D.S. Russel e Paolo Sacchi ci hanno insegnato che proprio i tempi burrascosi hanno creato il genere apocalittico e prodotto profeti apocalittici.

Andare a caccia di segni premonitori di una eventuale fine del mondo è una particolarità di chi crede in quello che dice la Bibbia e in alcune parti in particolare: i discorsi di Gesù e quelli di Paolo sulla fine del mondo o l’apocalisse di Giovanni. Ma credere nella bibbia non garantisce automaticamente che riusciremo ad interpretarla bene. Questo vale per tutto ma principalmente per quel genere di linguaggio che viene usato tantissimo nella bibbia in relazione all’interpretazione dottrinale delle “ultime cose”, cioè quella che in teologia viene chiamata escatologia, quella materia che si occupa anche della fine del mondo, per intenderci. Criptico; simbolico; allegorico; metaforico, sono solo alcuni aggettivi con cui possiamo descrivere questo linguaggio.

Lungi da me il voler scoraggiare chi legge. Tutt’altro! Voglio solo che tu sappia che quello che per noi oggi è un linguaggio da decodificare per gli antichi lettori coevi non lo era. La maggioranza di loro erano adusi a quel linguaggio e riuscivano a capirlo benissimo. Oggi invece, il tempo, l’evoluzione linguistica e le distanze culturali ci hanno privato della giusta chiave interpretativa e quindi al meglio si tenta una interpretazione, al peggio si distorce completamente.

Come fare quindi? Facciamo un salto di qualche millennio e vediamo di raccogliere ogni indizio utile per capire come capivano i lettori originari quegli scritti e così sarà più semplice interpretarli. Ma qui sorge un’altro problema: da dove iniziare? Beh, sappi che ci sono tanti studiosi seri che lo hanno già fatto (lo fanno da secoli) e che hanno divulgato le loro scoperte.

Per aiutarti ti suggerirò qualche libro utile che ti eviterà di fare tanti errori interpretativi e ti guiderà in questi tempi dottrinalmente confusi. E perché no, a trovare più serenità se serve. Chiaramente saranno solo alcuni titoli.

1. Il primo consiglio è questo: non comprare libri a casaccio sulla fine del mondo, sul ritorno di Gesù o cose simili, solo perché sono in una libreria cristiana o in una vetrina di chiesa. Questo non è mai una garanzia. Ricerca sempre la qualità e la serietà dell’opera e dell’autore. Informati bene! Chiedi a qualcuno di comprovata preparazione, o leggi se hai la possibilità, le bibliografie bibliche specializzate per tema che si trovano anche online e nei siti delle università o delle facoltà bibliche.

Premetto che tutto quello che scriverò negli altri punti, è potenzialmente, ma anche superficialmente, ricavabile da un buon Dizionario Biblico, come dirò di volta in volta. Ma conosco la diligenza di tanti altri. Un’ultima cosa prima di iniziare: Sii umile e predisponiti a imparare cose nuove e a rettificarne tante altre.

 

2. Per introdurti e per capire come funziona il linguaggio profetico o la profezia nella bibbia potresti leggere di Walter C. Kaiser, Jr. Ritorno al futuro, Chieti, GBU, 2011. Buono e semplice.

Se non ti accontenti, i professori David Russel e Paolo Sacchi hanno scritto due capolavori introduttivi sul genere profetico/apocalittico, entrambi editi da Paideia: L’apocalittica giudaica; L’apocalittica giudaica e la sua storia. Sappi però che non sono per chi inizia.

Anche un dizionario biblico ti potrebbe aiutare su questi temi, ma ovviamente con articoli più brevi e meno approfonditi. Vedi punto 5

 

3. È essenziale che tu usi una bibbia, una qualsiasi, con riferimenti incrociati in modo che tu possa vedere i collegamenti tematici, linguistici e le citazioni. Questo accade sovente negli autori biblici: l’apocalisse per esempio ha centinaia di rimandi all’antico testamento. In italia abbiamo la Nuova Riveduta con riferimenti, la Bibbia di Gerusalemme o la TOB. Se invece conosci il greco, il testo di Nestle/Aland o quello della UBS ha tra le cose utili tutti i rimandi del nuovo testamento all’antico.

 

 

4. Una buona introduzione al nuovo testamento ti aiuterà a capire le motivazioni dello scritto, il genere letterario, l’autore e i destinatari, il contesto in cui è stato scritto, particolarità linguistiche, tutto quello che serve per capirlo meglio. In Italia possiamo contare su moltissimi titoli validi, ma te ne suggerirò solo uno per adesso: a cura di Daniel Marguerat, Introduzione al nuovo testamento, Torino, Claudiana 2011.

 

 

5. Per sapere il senso di un termine così come veniva percepito o usato al tempo degli autori biblici, per esempio quelli tanto usati in contesti apocalittici: mare, terremoto, tuono, monte, notte, leone, drago, stelle ecc… o anche solo per introdursi al libro che si sta studiando (in mancanza di una introduzione come sopra) o per capire il tema dell’apocalittica nell’antichità, puoi usare efficacemente un Dizionario biblico. Quello della GBU, a mio parere, è il migliore che abbiamo in italia. Ma ne esistono anche altri ottimi, vedi il Dizionario enciclopedico della Bibbia, Borla/Città Nuova, curato dal cattolico Romano Penna.

 

 

6. Una buona Teologia Sistematica alla voce «Escatologia». Ma qui bisogna fare attenzione perchè è molto facile che tu incappi in una interpretazione di parte e quindi faziosa. Questi testi per quanto utili, sono tendenzialmente schierate e almeno la metà di quelle che conosco non sono affidabili su questo tema. In italia quella più seria (ma non esente da difetti) da una prospettiva protestante/evangelica è Wayne Grudem, Teologia sistematica, Chieti GBU, 2014. Di questa c’è anche un compendio edito da BE edizioni che onestamente in questo formato non conosco. In alternativa si può usare un Dizionario biblico al lemma ‘escatologia’. Anche in questo caso bisogna fare attenzione alla qualità degli autori. Il Dizionario biblico Gbu (vedi sopra) ha un bell’articolo sul tema.

7. Usa dei buoni commentari sui libri che ti interessano. E visto che a noi ci interessano in questo momento tematiche apocalittiche e considerato che il libro biblico dell’apocalisse è da sempre quello più violentato e mal interpretato, usa questi commentari per capirlo seriamente: Vern S. Poythress, Il re ritorna. Una guida al libro dell’Apocalisse, Caltanissetta, Alfa e Omega 2018. Non è perfetto ma veramente ottimo per chi inizia. Bruno Corsani, L’Apocalisse, Torino, Claudiana 2004. Piccolo, breve, ma efficace. Per i più avanzati c’è Robert H. Mounce, Apocalisse, Chieti, GBU 2013. Probabilmente ad oggi è uno dei migliori. Utile e di qualità, ma ancora solo per avanzati, è anche il commentario in 2 volumi del Cattolico Ugo Vanni (ed. Cittadella). Tra gli autori italiani è il migliore.

 

8. In conclusione un libricino alla portata di tutti e benché piccolo e basilare, riesce a mettere i puntini sulle i, e fare ordine nelle menti escatologicamente disordinate e confuse. Jeramie Rinne, Come finirà il mondo?, Firenze, BE edizioni, 2015. Per via della sua scorrevolezza e sintesi, l’ho consiglio spesso ai membri della chiesa dove sono pastore.

La mia esperienza mi ha insegnato che la stragrande maggioranza delle considerazioni apocalittiche ed escatologiche che gironzolano fra i credenti sono imprecise e nel peggiore dei casi sono relegabili perlopiù nella categoria folklore. E poiché, da buon protestante, considero la bibbia la Parola di Dio, lungi da me rischiare di banalizzarla con delle cattive interpretazioni figlie di una preparazione approssimativa. In considerazione di questo non è saggio credere a tutto ciò che ascoltiamo e leggiamo in giro o considerare oro colato tutto quello che viene farcito con dei versetti biblici. Specie in questi tempi di vulnerabilità a motivo di distrette e prove. Esiste certamente un impianto escatologico nella bibbia, e assolutamente noi dovremmo considerarlo con grande attenzione. Ma ATTENZIONE e SUPERFICIALITA’ sono da sempre nemici giurati.

 

Buona lettura e buon studio!