La logica della rivelazione divina: Non soltanto cuore ma anche cervello!

La bibbia è sostanzialmente “graphē” (Scrittura in greco), ogni successivo passo deve partire da questo presupposto. Nessuna teologia o esegesi può privarsene, a meno che si voglia fare “Ego-logia” e non Teo-logia.

La “graphē/scrittura” è prova della volontà Divina di arrivare al nostro cuore passando prima dal cervello. Questi fatti hanno delle implicazioni in altro, per esempio nello studio. Essendo la rivelazione “graphè” non ci si può sottrarre alla logica dello scritto e alle sue regole sottintese; queste ultime, quindi, dovranno essere studiate, ben capite, contestualizzate e infine applicate con acuta intelligenza. Resistere fanaticamente ad uno studio serio e sistematico, è un modo per dire a Dio che ha sbagliato a palesarsi attraverso la “graphè”.

Probabilmente ad alcuni non sarà piaciuto il “pāsa graphē” di Paolo a Timoteo (“tutta la Scrittura 2Tm 3:16), forse avrebbero preferito una rivelazione istintiva e sostanzialmente emotiva, ma ahimè Dio ha deciso altro; ha scelto implicitamente l’intelletto, ha scelto “la graphē”!

(Angelo D’Agostino)